
Una tecnologia precisa, sicura e affidabile: gli operatori a 24V assicurano prestazioni ottimali con una puntuale regolazione del rallentamento in chiusura e in apertura. Ma quali sono le principali differenze con le tecnologie tradizionali? E quali i vantaggi per clienti e installatori?
Nel mondo dell’automazione dei cancelli, le gamme degli operatori presenti in commercio si differenziano, tra le altre cose, per la tipologia di alimentazione: 24V o 230V.
Prima di entrare nel merito di pregi e difetti delle due soluzioni proposte, facciamo però un po’ di chiarezza sulla terminologia e, all’atto pratico, sulla struttura dei due motori: si può parlare davvero di alimentazioni diverse?

In realtà, come ci conferma Giuseppe Busa, Pre and after sales services manager di Bft, non è corretto parlare di alimentazioni diverse perché questa definizione può generare confusione.
Alcuni installatori pensano infatti sia necessario portare tensioni diverse alle due tipologie di operatori, in realtà per entrambi i casi la centrale viene alimentata sempre dalla linea 230V tradizionale. È corretto quindi parlare di operatori bassa tensione con centrali che alimentano motori in 24V e operatori tradizionali con centrali che comandano motori monofase in 230V.
24V o 230V quale operatore (e centrale) scegliere?
Quali possono essere i parametri per un installatore al fine di scegliere una centrale a 24 o 230 V? Gli ambiti applicativi e l’uso intensivo dell’operatore possono influire nella scelta?
Innanzitutto, è giusto ricordare che l’installatore è tenuto a rispettare i requisiti di sicurezza imposti dalle Normative, dovrebbe quindi tenere in considerazione la “sicurezza intrinseca” degli operatori in bassa tensione che offrono il vantaggio di permettere la funzione di rilevamento ostacoli senza ricorrere all’installazione di dispositivi di sicurezza ausiliari.
Questo per l’installatore rappresenta un notevole beneficio per quanto riguarda i costi, sia in termini di un minor numero di materiali occorrenti, evitando l’utilizzo di coste attive per rilevare l’impatto o di sensori esterni per prevenirlo, sia sottoforma di un risparmio di tempo necessario per eseguire l’installazione.
L’installatore dovrebbe anche tener conto che le soluzioni “tradizionali a 230V” sono soggette a variazioni di prestazioni legate alle temperature ambientali di esercizio, per cui per esempio in estate, con l’innalzarsi delle temperature, risulta che su questi operatori i cicli di lavoro vengono mediamente ridotti a causa delle maggiori temperature di funzionamento dei motori. I motori in bassa tensione lavorano infatti con temperature di funzionamento inferiori, a parità di pesi e lunghezza del cancello e a parità di condizioni ambientali offrono dunque prestazioni costanti ed effettuano quindi un numero di cicli maggiore.
Come ci ricorda Giuseppe Busa di BFT, inoltre non è da sottovalutare la possibilità di poter gestire gli operatori in bassa tensione con alimentazioni alternative, utilizzando kit di batterie di emergenza, che in caso di black-out consentono di completare o effettuare delle manovre, oppure a vere e proprie soluzioni “green” più rispettose dell’ambiente dove l’alimentazione di rete viene sostituita con alimentazione ad energia solare, in tal senso, il kit Ecosol di BFT rende possibile un’installazione perfino dove non è presente la rete elettrica.
Tutti i vantaggi degli operatori a 24V
Quali sono, in termini di prestazioni (gestione del movimento, silenziosità, cicli di lavoro), i vantaggi degli operatori a 24V rispetto alle soluzioni tradizionali a 230V?
Gli operatori in bassa tensione consentono una migliore gestione del movimento con rampe di accelerazione e decelerazione, e con rallentamenti fluidi e precisi. Impostando e adeguando alla specifica situazione: velocità di crociera, decelerazione e rallentamento, si ottengono degli ottimi risultati controllando la messa in moto e l’inerzia della massa con una minore sollecitazione delle parti meccaniche in movimento.
I motori in bassa tensione inoltre a parità di taglia, una volta assemblati producono un minor livello di vibrazioni e questo a tutto vantaggio di una maggiore silenziosità dell’operatore.
Tutte le centrali Bft che pilotano motori in bassa tensione a 24V – ci conferma inoltre Busa – sono dotate della funzione esclusiva D-Track. Questa funzione brevettata di Bft regola dinamicamente la coppia di spinta al minimo necessario per eseguire la manovra ed è in grado di registrare le più piccole variazioni della forza del cancello o della porta dovute, ad esempio, a variazioni climatiche o ad usura, fornendo sempre e costantemente la coppia ottimale.
Molteplici le automazioni dotate di questa tecnologia, Phobos BT A, per esempio è la gamma adatta per applicazioni per ante di cancelli a battente. Ma Bft riesce a coprire una vasta di esigenze grazie a una ricca offerta di soluzioni in bassa tensione.
Durata e manutenzione: cosa cambia per l’installatore?
L’utilizzo negli operatori in bassa tensione della tecnologia a 24V permette il funzionamento regolare anche quando le condizioni ambientali o di usura cambiano, consente di prevenire guasti aumentando così l’affidabilità dei prodotti ed evita di effettuare uscite e sopralluoghi al fine di effettuare continue regolazioni e tarature dopo la prima installazione, per poter garantire funzionamento e sicurezza.
In aggiunta, considerato che l’automazione è in grado di effettuare una manovra automatica in caso di interruzione dell’energia elettrica e che può automatizzare un accesso anche in assenza di alimentazione elettrica, questa tecnologia contribuisce ad aumentare presso il cliente finale la percezione di una maggiore professionalità e competenza del tecnico a cui si è affidato.
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