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Anie Confindustria: serve una scossa all’industria italiana

Secondo i dati Istat, nella prima metà del 2014, il fatturato e ordinativi dell’Elettrotecnica e dell’Elettronica presenta un segno positivo, mentre ancora un segno meno per la produzione industriale.

L’industria italiana delle tecnologie – Elettrotecnica ed Elettronica, rappresentata da Anie Confindustria, ha mostrato nella prima parte del 2014 segnali contrastanti. Restano negativi i dati in volume relativi alla produzione industriale: nella media dei primi cinque mesi del 2014, nel confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente, i settori Anie mantengono un andamento cumulato negativo, più contenuto per l’Elettronica (-1,0%), più ampio per l’Elettrotecnica (-6,9%).  

Nei primi cinque mesi del 2014, nel confronto su base annua, l’Elettrotecnica ha registrato una variazione positiva del fatturato totale dello 0,7%, l’Elettronica dell’1,9% (+1,7% la variazione nella media del manifatturiero italiano). Sul risultato cumulato complessivo si riflette soprattutto il consolidamento delle potenzialità di crescita nei principali mercati esteri di sbocco. Fenomeni di ricostituzione delle scorte nelle filiere internazionali e il miglioramento dello scenario in alcune aree hanno, in generale, dato impulso alla domanda di tecnologie rivolta ai settori Anie. Alcune indicazioni di recupero della domanda caratterizzano anche l’area europea, in forte sofferenza nel biennio precedente e mercato di sbocco di oltre la metà delle esportazioni settoriali.

La stagnazione del mercato interno continua a rappresentare il principale ostacolo all’avvio di una continuativa ripresa per il settore. Si riflette in particolare negativamente sull’evoluzione della domanda domestica la costante debolezza degli investimenti infrastrutturali. Il profilo degli investimenti si mantiene fragile in tutto il territorio nazionale, anche nei mercati più strategici come energia, costruzioni e trasporti.

Il portafoglio ordini fornisce indicazioni contrastanti sulla tenuta della ripresa per i settori Anie nei prossimi mesi. Nei primi cinque mesi del 2014, nel confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente, l’ordinato totale ha evidenziato per l’Elettrotecnica una crescita del 5,9%; mentre per l’Elettronica ha registrato una flessione del 2,3%. Segnali di recupero si mantengono circoscritti al canale estero, mentre non sembrerebbero emergere indicazioni di svolta nel mercato interno. In uno scenario internazionale complesso, il rafforzamento della domanda estera resta legato alla capacità degli operatori di cogliere opportunità nei mercati più dinamici, caratterizzati da una maggiore tenuta degli investimenti. L’andamento settoriale potrebbe beneficiare nell’anno in corso dell’effettivo miglioramento delle condizioni economiche nell’area europea, tradizionale bacino di sbocco delle esportazioni di tecnologie italiane.

“C’è bisogno di una scossa, a livello di Sistema Paese, e non può essere che il nostro Governo a darla, con provvedimenti seri ed incisivi di politica industriale – commenta Claudio Andrea Gemme, Presidente di Anie Confindustria. – Ora più che mai c’è bisogno di interventi mirati, e purtroppo il DL competitività, che doveva essere una risposta concreta alle esigenze delle imprese italiane in crisi, appare  insufficiente ad affrontare la situazione. Detassiamo, allora, tutti gli utili reinvestiti da parte di chi decide di riportare le attività produttive in Italia. Semplifichiamo la macchina della tassazione, sproniamo le nostre aziende ad approfittare dei fondi nazionali ed europei per la ricerca e l’innovazione, quali per esempio i finanziamenti del programma Horizon 2020 – continua Gemme.
“In ogni caso, ci sono alcuni timidi segnali di incoraggiamento nei dati di questi primi cinque mesi del 2014, che non possono essere ignorati e che dimostrano quanto le nostre aziende abbiano fatto per reagire a questo lunghissimo momento di difficoltà. Il fatturato sta pian piano risalendo e il portafoglio ordini fa ben sperare per il prossimo futuro. Auguriamoci allora che quelli che oggi sono solo segnali di ritorno alla crescita possano presto stabilizzarsi e diventare realtà.” conclude il Presidente di Anie Confindustria.