
Come si sta muovendo il settore elettrico in questa situazione di crisi?
Il Giornale dell’Installatore Elettrico sta realizzando di giorno in giorno una serie di interviste a tutti i protagonisti della filiera: produttori, distributori, associazioni di categoria e, naturalmente, installatori.
Per capire quali sono i problemi da affrontare, ma soprattutto, quali le azioni costruttive per riprendere rapidamente e con efficacia l’attività.
Intervista a Matteo Capelli, Direttore Commerciale di Cias Elettronica.
Oggi il diffondersi del contagio e i Decreti messi in atto da parte del Governo hanno modificato in maniera sostanziale le normali attività operative. Come azienda, che tipo di azioni avete intrapreso?
Cias Elettronica sta affrontando questa crisi con un approccio diversificato e pragmatico rispetto alle varie aree aziendali coinvolte, nel pieno rispetto dei decreti governativi e ordinanze regionali. In particolare, per i reparti Commerciale, Assistenza Tecnica, Back Office, Amministrazione e R&D abbiamo adottato una soluzione di smart working al 100%.
L’azienda aveva già avviato l’utilizzo esteso dello smart working prima dell’emergenza attuale, naturalmente l’avere un numero cosi’ esteso di risorse ci ha obbligati ad una riflessione organizzativa e tecnologica diversa per rendere maggiormente efficaci riunioni e flussi di lavoro. Ad oggi mi sento di dire che, dal punto di vista tecnico e commerciale, possiamo assicurare pieno supporto ai nostri clienti. Abbiamo anche implementato un programma formativo a distanza (E-learning) per i nostri clienti per poter raggiungerli e formarli anche in periodo di obbligato isolamento come questo.
Per quanto riguarda l’aspetto logistico e di fornitura prodotti, abbiamo preventivamente aumentato le scorte di prodotto finito nei numerosi poli logistici che Cias ha in diversi paesi (Italia, Polonia e USA) così da poter avere una autonomia di fornitura di almeno 2 mesi.
Inutile oggi fare delle sterili ipotesi sul futuro a breve/medio termine; ciononostante è chiaro che, in questo caso, si tratta di una “crisi” a tempo, nulla a che vedere con il recente passato. Guardando però in prospettiva, è giusto sottolineare come, di necessità virtù, ci siamo dovuti adattare (e rapidamente) a nuove modalità di lavoro. A emergenza conclusa sarà necessario far tesoro di queste esperienze? Cosa potrebbe cambiare anche per il settore che vi vede protagonisti?
Credo che questo ‘’Stop’’ obbligato e necessario dia una opportunità unica a tutti gli operatori del settore di rivedere e migliorare molti aspetti organizzativi aziendali. Lo smart working sicuramente ha subito un’accelerazione importante ma penso anche alla possibilità di rivedere la propria organizzazione aziendale implementando software come CRM o rivedendo interi flussi. La formazione a distanza credo sia un tema da approfondire e migliorare, una vera e propria scoperta da parte di un settore tradizionalmente conservativo come il nostro.
In ultimo, se dovesse suggerire oggi una strategia agli installatori (artigiani o realtà più strutturate) sia per l’immediato sia per la ripresa delle normali attività che li vedrà coinvolti nei prossimi mesi, che tipo di consigli si sente di dar loro? Come sarà possibile “sfruttare” al meglio questa situazione?
Come introdotto in precedenza, i capisaldi di una azienda di successo non sono mai mutati: organizzazione, formazione, innovazione e solidità finanziaria. Il mio consiglio è di riflettere, declinando il ragionamento alla propria realtà aziendale, su come migliorare e strutturare in modo continuativo questi aspetti aziendali.
L’occasione unica di questi giorni è che l’Italia tutta si è fermata e anche parte del resto del mondo. Oggi tutti abbiamo più tempo e attenzione per affrontare un cambiamento che la frenesia di solo qualche mese fa non avrebbe concesso.
#ilSettoreElettricoNonsiFerma
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