
Come si sta muovendo il settore elettrico in questa situazione di crisi?
Il Giornale dell’Installatore Elettrico sta realizzando di giorno in giorno una serie di interviste a tutti i protagonisti della filiera: produttori, distributori, associazioni di categoria e, naturalmente, installatori.
Per capire quali sono i problemi da affrontare, ma soprattutto, quali le azioni costruttive per riprendere rapidamente e con efficacia l’attività.
Intervista al Dott. Fulvio Facecchia, Marketing Manager di Combivox.
Oggi il diffondersi del contagio e i Decreti messi in atto da parte del Governo hanno modificato in maniera sostanziale le normali attività operative. Come azienda, che tipo di azioni avete intrapreso?
Combivox ha mantenuto operative tutte le sue unità – Produzione, Logistica e R&S – fino al 16 marzo, garantendo fino ad allora forniture e servizi a tutta la propria rete di concessionari e ai propri installatori. Lo staff commerciale era stato volutamente fermato già dall’inizio dell’emergenza per ovvie ragioni di sicurezza: le ultime trasferte presso i nostri clienti sono state a metà febbraio. Dopo l’attuazione del DPCM del 9 Marzo, abbiamo deciso di continuare ad operare nel rispetto rigoroso delle norme di sicurezza raccomandate per contrastare il rischio di contagio (distanze tra operatori, utilizzo di DPI, norme igieniche adeguate) a tutela di dipendenti, fornitori e clienti.
Ad una settimana dall’entrata in vigore del decreto, stante l’aggravarsi della situazione nazionale, in particolare al Nord, e in ottemperanza alle disposizioni per imporre il rispetto di regole rigide atte a garantire la sicurezza, Combivox ha preso la difficile ma necessaria decisione di sospendere le attività per un periodo di due settimane fino al 27 marzo, con solidale spirito di partecipazione alla battaglia per il bene comune della salute pubblica.
In questo periodo di inattività e alla luce del nuovo DPCM del 22 marzo con il blocco totale imposto fino al 3 aprile, l’azienda si è organizzata per continuare le strategiche attività di R&S in smart working, al fine di portare a compimento progetti con l’obiettivo di realizzare i nuovi prodotti ritenuti vitali per i propri clienti, già in grande sofferenza, al fine di metterli in condizione di meglio competere alla ripresa del mercato, che ci auguriamo possa avvenire nel minore tempo possibile. Abbiamo inoltre attivato un help desk telefonico (mattino e pomeriggio) per i nostri installatori, per fornire loro continuità del servizio di assistenza tecnica.
Inutile oggi fare delle sterili ipotesi sul futuro a breve/medio termine; ciononostante è chiaro che, in questo caso, si tratta di una “crisi” a tempo, nulla a che vedere con il recente passato. Guardando però in prospettiva, è giusto sottolineare come, di necessità virtù, ci siamo dovuti adattare (e rapidamente) a nuove modalità di lavoro. A emergenza conclusa sarà necessario far tesoro di queste esperienze? Cosa potrebbe cambiare anche per il settore che vi vede protagonisti?
La nostra realtà di azienda manifatturiera di produzione di dispositivi di antifurto, domotica e videosorveglianza con funzioni di produzione, magazzino e logistica, ricerca e sviluppo e commerciale non ha mai adottato modalità di lavoro in smart working: la ragione è dettata proprio dalla natura delle attività che svolgiamo. La produzione, così come le attività di logistica connesse (magazzino materie prime e prodotti finiti) non può di certo lavorare in tal modo.
Però, in questo periodo eccezionale, abbiamo fatto di necessità e virtù, adottando tale modalità per tutto il nostro reparto di R&S al fine di portare avanti i progetti in corso per lo sviluppo dei nuovi prodotti, che riteniamo vitali per offrire alla nostra filiera (distributori e installatori) quelle opportunità in grado di motivare la loro domanda alla ripresa delle attività che ci auguriamo avvenga al più presto. Anche la funzione aziendale degli acquisti e approvvigionamenti sta operando in smart working, sia pure ad orario ridotto, per le pianificazioni e i rapporti con i fornitori. In smart working lavora anche il nostro Help Desk telefonico per fornire continuità nel servizio di assistenza tecnica ai nostri partner.
Per il futuro questa esperienza potrebbe tornare utile, anche se non riteniamo questa una modalità di lavoro ideale per la tipologia di attività che svolge Combivox. Speriamo si possa ritornare presto al rapporto umano, fondamentale per i nostri Clienti che non vedono l’ora di tornare a confrontarsi con il nostro Staff di Commerciali per conoscere quelle novità di prodotto e servizi che si aspettano.
In ultimo, se dovesse suggerire oggi una strategia agli installatori (artigiani o realtà più strutturate) sia per l’immediato sia per la ripresa delle normali attività che li vedrà coinvolti nei prossimi mesi, che tipo di consigli si sente di dar loro? Come sarà possibile “sfruttare” al meglio questa situazione?
Quando finalmente usciremo da questa terribile pandemia ci sarà tanto, tantissimo da lavorare per tutti e noi per primi non vediamo l’ora. Come al termine di un conflitto, i consumatori saranno disorientati e quindi le domande delle differenti aree di business, compresa la nostra, avranno difficoltà a ripartire. Speriamo che il Governo metta in campo tutte quelle operazioni possibili per sostenere l’economia, immettendo liquidità per consumatori e imprese.
Di sicuro il nostro cliente Installatore potrà contare sul massimo supporto di Combivox in termini di importante offerta di nuovi prodotti, capaci di aiutarlo a stimolare la sua domanda, e di informazione e formazione sugli stessi da parte della nostra rete distributiva, supportata con sforzo rinnovato e più forte del nsostro Team Commerciale.
Il consiglio al nostro Installatore è il medesimo di sempre, ma da rinnovare in modo più pressante per avviare la ripresa: migliorare la propria preparazione marketing e commerciale e offrire al mercato quelle soluzioni integrate di sistemi (antifurto, domotica e videosorveglianza) che possono differenziarlo dal suo concorrente.
#ilSettoreElettricoNonsiFerma
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