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Interoperabilità fra oggetti intelligenti? È già realtà grazie a Dect Ule

Uno standard per la comunicazione senza fili si è evoluto in un’infrastruttura per la smart home affidabile e accessibile a più produttori: l’interoperabilità fra gli oggetti della propria casa intelligente è già realtà grazie a Dect Ule

Dect, Digital Enhanced Cordless Telecommunications, è una tecnologia per la trasmissione audio ben consolidata e nota a livello mondiale, lanciata nel 1987. Utilizzata dal 1993 nei telefoni cordless, grazie a una sua continua evoluzione che ha portato alla nascita dell’ultima versione Dect Ultra Low Energy (Ule), tale tecnologia è oggi diventata uno standard ideale per la smart home e per l’automazione degli uffici.

Nel corso degli ultimi anni, i produttori di domotica hanno adottato protocolli differenti – quali Bluetooth, En-Ocean, HomeMatic, KNX, Wlan, Z-Way, ZigBee – per integrare i propri prodotti smart home nella rete domestica dei consumatori e assicurare loro l’accesso remoto a dispositivi e applicazioni domotiche.

Ma se in altri settori questa diversificazione ha favorito l’evoluzione, ora il mondo della domotica risulta sovraccarico di innumerevoli dispositivi spesso non compatibili tra loro, sebbene utilizzino lo stesso protocollo: l’utente è così costretto a impiegare dozzine di app sul proprio smartphone per accedere e gestire ogni singolo attuatore o sensore, perdendo un po’ di quel comfort promesso dalla casa intelligente.

La Ule Alliance ha dunque sviluppato il protocollo Han Fun che, se implementato nelle stazioni base e nei vari nodi, consente a una singola stazione base Dect, terminale Dect o app per smartphone di gestire i dispositivi di diversi produttori. Considerando che una singola rete Dect Ule supporta fino a 2.000 attuatori e sensori, non ci sono limiti alla libertà di scelta garantita dall’uso di router che supportino lo standard Dect Ule / Han Fun e che gestiscano videocamere di sorveglianza, sensori per l’umidità, sensori per porte e finestre, sensori di movimento, fumo o anidride carbonica, termostati, prese intelligenti e ovviamente i telefoni cordless Dect

I dispositivi compatibili con lo standard Dect-Ule / Han Fun sono dunque interoperabili, estremamente efficienti dal punto di vista energetico e presentano una curva di apprendimento minima. Qualora un router integri una stazione base Dect (CAT-iq), esso permette ai dispositivi domotici di utilizzare la linea Internet (xDSL, fibra o LTE) per la trasmissione di dati via IP. Grazie a queste implementazioni, i dispositivi Dect Ule sono connessi a Internet e controllati da un cordless Dect o dal router, rendendo questa una delle reti più semplici da installare per fruire della domotica a bassissimo consumo energetico. Inoltre la portata del segnale Dect Ule, con distanze di fino a 70 m nell’abitazione e oltre 300 m all’esterno, offre connettività a qualunque sensore di controllo domotico, per la sicurezza o il monitoraggio ambientale. Il protocollo garantisce altresì una bassa latenza, consentendo il collegamento di un attuatore alla base, l’invio di un segnale e la disconnessione in meno di 50 millisecondi. I nodi si avviano e comunicano solo se attivati, come nel caso di un contatto magnetico per il monitoraggio dell’apertura della porta qualora essa venga aperta. Anche da questo aspetto si ricava un notevole risparmio energetico.

Il protocollo Dect Ule usa una cifratura AES da 128 bit per tutelare la trasmissione dei dati, sebbene non sia necessario: tale scambio di informazioni ha infatti luogo su una frequenza dedicata e protetta (1900 MHz), che non disturba né è soggetta alle interferenze dovute a wifi, Bluetooth o altre frequenze usate per scambiare dati.

Anche per gli operatori Internet i benefici non si faranno attendere. L’uso delle infrastrutture Dect già esistenti (il proprio router e i telefoni cordless) presso la propria clientela consentirebbe agli utenti di beneficiare di tutti i vantaggi della smart home in tutta sicurezza grazie a Dect-Ule / Han Fun: questa soluzione si implementa facilmente e a basso costo, dato che, nella maggior parte dei casi, il chip Dect esistente non va sostituito ma solo aggiornato.

Per i produttori, invece, l’enorme parco installato di Dect e l’efficienza energetica senza pari di Dect Ule aprono lo standard della telefonia senza fili ad un potenziale impiego di massa della domotica e della comunicazione macchina-macchina (M2M), dando vita ad una piattaforma standardizzata per la smart home e per l’automatizzazione degli uffici a cui i clienti sono già avvezzi.

La Ule Alliance promuove dunque da tempo l’adozione dello standard Dect Ule e conta già su numerosi produttori di chip, dispositivi domotici e operatori internet in tutto il mondo. Tra i membri attuali della Ule Alliance figurano tra gli altri Aastra, AVM, Crow, Dialog Semiconductor, DSP Group, DT, Cisco, Ericsson, Gigaset, Huawei, IntelIntel, Netgear, Ooma NEC, Panasonic, Sercomm, SGW Global, Quby, VTech, Zyxel.