Attualità

“Diamo Luce alla Ricerca”, l’iniziativa di Palazzoli e Fondazione AIRC

A gennaio del 2020 è nata “Diamo Luce alla Ricerca”, una partnership triennale che vedrà collaborare Palazzoli e Fondazione AIRC per supportare la sfida dell’immunoterapia applicata alla cura del tumore al seno.

Le vicende di questi mesi hanno confermato la fragilità dell’essere umano davanti all’incertezza della malattia. La vita di molti, di tutti, è stata oltremodo stravolta in pochissimo tempo a causa di un virus che nella sua parvenza poco letale ha mietuto, e continua a mietere, numerose vittime in tutto il mondo sconvolgendo le certezze su cui abbiamo fondato le nostre esistenze. Questo contesto evidenzia ancora di più la necessità di aumentare le conoscenze che abbiamo in campo medico e di investire nella ricerca e nelle professionalità in campo sanitario. È chiara a tutti l’urgente necessità di considerare la salute una reale priorità e di conseguenza strutturare piani e strategie che ne supportino lo sviluppo.

La pandemia di Covid-19 ha influito anche sui progressi della ricerca oncologica, sulla prevenzione e sulla cura dei pazienti, ma non bisogna dimenticare che il cancro è un’emergenza a livello mondiale, con cifre spesso superiori a quelle di molte grandi epidemie: si stima che quest’anno in Italia saranno diagnosticati 377.000 nuovi casi, più di 1000 al giorno. Palazzoli ha deciso di orientare le sue azioni di responsabilità sociale a sostegno di Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro, con un progetto all’avanguardia in linea con la missione dell’azienda in campo imprenditoriale.

“Diamo Luce alla Ricerca”, la partnership a sostegno dell’immunoterapia

A gennaio del 2020 è nata “Diamo Luce alla Ricerca”, una partnership triennale che vedrà collaborare Palazzoli e Fondazione AIRC per supportare la sfida dell’immunoterapia applicata alla cura del tumore al seno. Il Cavaliere del Lavoro Luigi Moretti, patron di Palazzoli, ha scelto di sostenere il progetto del Dottor Giampaolo Bianchini, ricercatore AIRC, responsabile Oncologia della mammella presso l’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano, garantendogli così le risorse per dare continuità e impulso ai suoi studi.

L’Immunoterapia

L’Immunoterapia è un tipo di terapia farmacologica rivoluzionaria rispetto alle altre terapie farmacologiche disponibili, come per esempio la chemioterapia e le terapie a bersaglio molecolare. Infatti, mentre queste ultime colpiscono, salvo pochissime eccezioni, la cellula tumorale, l’immunoterapia ha come bersaglio terapeutico il sistema immunitario del paziente, e non direttamente la cellula tumorale. Sono le cellule del sistema immunitario che, opportunamente attivate, sono poi in grado di riconoscere e distruggere le cellule tumorali. Infatti, le cellule tumorali utilizzano molti stratagemmi per difendersi dal sistema immunitario, tra cui l’espressione di proteine inibitorie chiamate checkpoint immunitari (PD-L1, PD1 e CTLA4). I farmaci immunoterapici più efficaci e utilizzati hanno proprio come bersaglio questi checkpoint immunitari, da cui il nome di inibitori degli immune-checkpoint.

La chemioterapia e le terapie a bersaglio molecolare hanno già ampiamente dimostrato di essere in grado di prolungare la sopravvivenza di pazienti con malattia metastatica in molti tumori solidi. A questo riguardo, ciò che rende unici questi farmaci immunoterapici è che hanno dimostrato, seppur in una minoranza di pazienti, non solo di allungare l’aspettativa di vita dei pazienti, ma anche di portare a remissioni di malattia così prolungate da poter arrivare a ritenere questi pazienti guariti. Pertanto, è il suo potenziale guaritivo che rende l’immunoterapia così diversa dalle terapie già disponibili.

Il Progetto “Diamo Luce alla Ricerca” di AIRC – Palazzoli

Il Progetto si occupa di un particolare tipo di neoplasia della mammella chiamata tumore triplo-negativo. Questo tipo di neoplasia è caratterizzato da una particolare aggressività biologica e una prognosi purtroppo peggiore rispetto agli altri tipi di neoplasia mammaria. La buona notizia è che l’uso di immunoterapia sembra essere particolarmente efficace per questo tipo di neoplasia e l’obiettivo del Progetto è proprio quello di comprendere i meccanismi che portano le pazienti a beneficiare o meno del trattamento, così da poter comprendere quali strategie adottare per estendere il beneficio a sempre più donne. In aggiunta, nonostante il progetto di ricerca sia dedicato alle pazienti con neoplasia triplo-negativa, è altamente probabile che gli stessi meccanismi di resistenza e sensibilità all’immunoterapia siano presenti anche in altri tumori, estendendo notevolmente la platea dei pazienti che potrebbe beneficiare da questi risultati.

Le indagini del Progetto sono effettuate progressivamente e, man mano che i dati vengono generati, si può procedere alla loro analisi e alla pubblicazione dei risultati. Quello che ci si aspetta è che ogni anno, nei prossimi tre anni, si ottengano scoperte che potranno essere condivise con il resto del mondo scientifico. È probabile anche, che alla fine di questi tre anni, i dati generati da Progetto possano essere utili per rispondere a nuovi quesiti che dovessero emergere anche negli anni a venire.

Giampaolo Bianchini – Il Ricercatore di “Diamo Luce alla Ricerca”

Diamo Luce alla Ricerca
Il Dottor Giampaolo Bianchini

Il Dottor Giampaolo Bianchini è responsabile dell’area di oncologia della mammella all’interno dell’Unità di Oncologia Medica dell’Ospedale San Raffaele, diretta dal professor Stefano Cascinu. Dopo la laurea in Medicina e Chirurgia, ottenuta nel 2000 presso l’Università degli Studi Milano- Bicocca, si è specializzato in Oncologia medica nel 2004 presso l’Università degli Studi di Milano. Durante il suo periodo formativo è stato Visiting Scientist in diverse prestigiose istituzioni americane, come il National Cancer Institute (Bethesda), l’MD Anderson Cancer Center (Houston) and Yale Cancer Center (New Haven).

Il Dottor Bianchini segue e cura pazienti affette da carcinoma mammario in fase iniziale e metastatico, con un’esperienza clinica quasi ventennale. Ha inoltre un particolare interesse nello sviluppo di nuove terapie e approcci immunoterapici per la cura del carcinoma mammario. Giampaolo Bianchini è anche responsabile del gruppo di ricerca clinica traslazionale e immunoterapica presso il Dipartimento di Oncologia Medica ed è coinvolto in numerosi progetti di ricerca rivolti a donne con carcinoma mammario per comprendere i meccanismi di risposta e resistenza ai farmaci disponibili, all’identificazione di nuove strategie terapeutiche e alla definizione di biomarcatori utili a migliorare la personalizzazione delle cure. È inoltre coinvolto in studi volti a identificare i meccanismi di risposta e resistenza ai farmaci immunoterapici, al disegno di studi clinici per la loro applicazione nel carcinoma mammario e in molti altri tumori solidi.

Tutto è cominciato circa 12 anni fa mentre ero negli Stati Uniti all’MD Anderson Cancer Center. In un lavoro che è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista Journal of Clinical Oncology, abbiamo dimostrato che la presenza di molti linfociti e cellule dendritiche nei tumori di donne con carcinoma mammario era associata ad un minore rischio di recidiva. L’associazione era molto forte e presente in tutti i sottotipi di neoplasia mammaria. Questa scoperta mi ha fatto capire quanto il sistema immunitario, se propriamente ingaggiato, possa contribuire a controllare la diffusione metastatica di malattia e che l’immunoterapia poteva avere un ruolo importante anche nel carcinoma mammario”.