Attualità

Home&Building Automation: i vantaggi del KNX

Cosa rende questo standard così diffuso e longevo nel tempo? Quali sono le caratteristiche che lo rendono ideale per molte applicazioni in ambito residenziale e terziario? Scopriamo insieme i benefici di questo protocollo

I vantaggi di KNX, rispetto a tipi di comunicazione non standardizzate (comunemente chiamati protocolli proprietari), sono molteplici. Ecco i principali.

Interoperabilità

Tutti i dispositivi certificati con lo standard KNX sono tra loro pienamente compatibili, intercambiabili e tra loro pienamente operativi. Immaginate di aver realizzato 10 anni fa un sistema KNX in cui avete utilizzato un dispositivo del produttore A e a distanza di anni lo stesso si sia rotto e urgentemente deve essere sostituito. Qualora il dispositivo del produttore A non fosse disponibile, potreste optare per una soluzione simile di un secondo produttore con caratteristiche praticamente uguali a quelle del precedente. Bene lo standard vi permetterà di prendere il dispositivo del produttore B e utilizzarlo senza alcun problema di compatibilità e funzionalità, semplicemente configurandolo correttamente.

A garanzia di quanto detto l’Associazione KNX ha da sempre diffuso un solo Software di programmazione e configurazione dei sistemi basati sul suo standard, ovvero ETS, arrivato recentemente alla versione ETS 5.6.3.

Ampia scelta di dispositivi

A oggi fanno parte dell’Associazione KNX 423 produttori di 43 diversi paesi del mondo, si capisce bene come già di per sé questi numeri diano l’idea della varietà e quantità di dispositivi che è possibile trovare sul mercato, se poi si dà un’occhiata anche a soli pochi cataloghi di produttori, quest’idea probabilmente cresce esponenzialmente.

Bassa obsolescenza

KNX deriva direttamente, anzi ne sia fondamentalmente un’evoluzione, dal protocollo EIB, assumendone di fatto diretta continuità, per un percorso nato 26 anni fa. Ora, un simile lasso di tempo nel mondo della tecnologia è associato all’obsolescenza, eppure KNX non è mai stata così “giovane” come oggi. Come? Semplice, perché pur mantenendo delle caratteristiche tecniche stabili e ormai assodate, come la velocità sul cavo bus di 9.600 bit/s, che ne assicurano la solidità e l’affidabilità, lo standard KNX non è mai stato fermo, evolvendosi continuamente, rendendosi sempre più compatibile e integrabile con un numero maggiore di sistemi e altri standard, ma sopratutto senza “scappare” davanti all’invasione del mondo Web e IoT, ma semplicemente rendendosi pienamente aperto e compatibile e, quindi, particolarmente al passo con i tempi.

Semplicità e bassa invasività del cablaggio

Questo punto è “verissimo” sulla carta, ma non sempre seguito trasformato correttamente in idea progettuale. Lo standard KNX è stato sviluppato seguendo una logica di tipo distribuito, quindi diciamo che naturalmente porterebbe a una decentralizzazione del posizionamento dei dispositivi, siano essi ingressi o uscite. Questo avrebbe però come naturale conseguenza il fatto di adottare su diversi punti dell’abitazione o dell’edificio, l’uso di scatole di derivazioni, quadri secondari, spazi installativi all’interno di soffitti/pareti, eccetera. Questo a livello di impianto e distribuzione sarebbe solo un bene, sistema più snello, meno “rame” da infilare, con conseguenti risparmi economici sia in materiale sia in manodopera, ma spesso si scontra con 2 aspetti: gli architetti, che non vedono molto bene tutto questo proliferare di scatole, quadri e quadretti, e la predilezione di molti installatori verso la centralizzazione nel quadro unico e principale, pur aumentando notevolmente il cablaggio da effettuare, trasformando così il centralino in una vera e propria “centrale di controllo”, in quanto ritengono più comodo avere tutte le parti, specie quelle di uscita, in un solo luogo, in particolare per le future manutenzioni.

Ampia scelta di modalità di configurazione

Lo standard KNX è utilizzabile su varie tipologie di mezzi trasmissivi, se a questo sommiamo le innumerevoli tipologie di integrazioni e compatibilità, siamo in grado di realizzare infinite configurazioni, dalle più semplici alle più complesse, pur mantenendo un’applicabilità praticamente estesa a tutto il mondo degli edifici, dalla “casa della signora Maria”, fino a realizzazioni di grandi centri residenziali o realizzazioni terziarie.

Del software, ETS 5, abbiamo già accennato qualcosa, ma è proprio questo strumento, insieme alle caratteristiche intrinseche dei dispositivi, a fornire una grandissima varietà di configurazioni del sistema.

Flessibilità dell’impianto

Questa caratteristica ovviamente è parte integrante dei sistemi di Home & Building Automation, ma all’interno dei sistemi KNX, e per tutto quello che abbiamo fin qui detto, lo è a maggior ragione. Quando si termina la prima installazione di un sistema KNX questo non “muore” in quel momento, anzi, nasce, e la sua vita sarà ricca di aggiornamenti, upgrade funzionali, nuovi dispositivi: in una parola, si evolverà nel tempo.

Scalabilità e predisposizione dell’impianto

Per garantire la giusta flessibilità e in particolare la scalabilità, è importante e necessario porre le giuste basi, ovvero già in fase di prima installazione creare gli step per il futuro, preparando il terreno con le giuste predisposizioni, lasciando qua e là scatole, tubi, cavidotti e spazi liberi che saranno utili e necessari per i futuri ampliamenti.

Affidabilità del protocollo

Il protocollo ha le sue sicurezze, i suoi criptaggi, tra l’altro sempre in evoluzione, e anche l’accessibilità via Web non crea nessun tipo di rischio, ma è l’accesso stesso alla rete e la modalità utilizzata per il passaggio dati dell’infrastruttura che deve essere sicura, ovvero è tutta la parte di “rete dati” che circonda il sistema KNX a dover esser sicura.

Per far questo, oggi un installatore elettrico, e in particolare colui che si occupa di sistemi di home & building automation, di videosorveglianza, di sistemi di allarmi, deve essere prima di tutto anche un esperto di rete dati e della loro corretta configurazione.

Il KNX è sicuro, ma ci vuole un’infrastruttura digitale a contorno per confermare questa sua proprietà. L’accesso al nostro impianto da Web o da App, deve essere correttamente configurato, usando VPN, corretta apertura/chiusura di porte sul router, usando accessi protetti da user e password, e così via….