
Il cambiamento climatico è un problema molto sentito, così come la necessità di risparmiare energia; vi è però bisogno di forti campagne di sensibilizzazione sul tema e azioni immediate da parte dei policy makers
È stato presentato il 22 giugno a Roma il report “Cambiamento comportamentale ed efficienza energetica”, nato per conoscere le opinioni sul cambiamento climatico, la percezione del consumo di energia e la relativa controllabilità, e realizzato sulla base di oltre 500 interviste rivolte a studenti universitari di tutt'Italia.
Gli studenti sono considerati un target “speciale”, in quanto rivestono il doppio ruolo di futuri consumatori e professionisti e, in molti casi, di “sperimentatori” di un modello di vita indipendente da quella familiare, occupandosi della gestione dell’energia o partecipando, nel caso di residenza presso strutture universitarie, al controllo dei consumi.
Dalla consultazione è emerso che per il 93% degli intervistati il cambiamento climatico è un problema molto sentito che richiede un’azione immediata dei policy makers; inoltre in molti ritengono che, proprio a causa dei cambiamenti climatici, in futuro assisteremo a fenomeni metereologici estremi molto più spesso.
Circa il 68% ha risposto di ritenersi informato, ma ha sottolineato la necessità di sensibilizzare maggiormente il mondo universitario sulla tematica con corsi obbligatori, seminari, eventi dedicati, attraverso il supporto di strumenti social e meccanismi di gioco e competizione per promuovere comportamenti virtuosi.
Al giorno d’oggi è certamente strategico anche il ruolo di app e social network, che aiutano a rendere virali le buone pratiche, coinvolgendo gli utenti, che possono a loro volta diventare parte attiva con un effetto domino che può essere amplificato dai leader energetici: più del 75% dei partecipanti ha infatti dichiarato di voler emulare i colleghi che si impegnano attivamente nel risparmio energetico.
Circa il 92% degli intervistati ritiene inoltre necessario ridurre i propri consumi e, allo stesso tempo, gli studenti vorrebbero impegnarsi ad aiutare l’università a risparmiare energia.
Sulle modalità di risparmio, invece, emergono problematiche legate a difficoltà innanzitutto strutturali degli edifici universitari e sulla mancanza di informazioni a disposizione degli studenti e di precise responsabilità gestionali e operative.
La necessità di risparmiare energia è sentita in modo forte, soprattutto come impegno per il futuro: circa il 75% del campione consultato inserisce nei propri obiettivi personali la riduzione del consumo di energia.
Ma da dove partire? Secondo gli intervistati un primo passo potrebbe essere fatto in direzione di domotica e IoT: sensori intelligenti, sistemi automatizzati e led sarebbero in grado di regolare temperatura e illuminazione in base alle reali esigenze, garantendo consumi inferiori e un risparmio economico concreto.
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