#ilSettoreElettricoNonsiFerma

#ilSettoreElettricoNonSiFerma: la testimonianza degli installatori- parte 2

Non solo produttori e distributori, i primi coinvolti in questa crisi dovuta al diffondersi del Coronavirus sono gli installatori: artigiani o imprese più strutturate che devono tuttavia fare i conti con l’emergenza e i nuovi obblighi imposti dal Governo. Abbiamo quindi deciso di dar loro voce attraverso i nostri mezzi.

Massimiliano Mondini, socio della CSM Impianti Elettrici, 46 anni

Da qualche giorno siamo chiusi, lavoriamo solo per reali urgenze dei clienti. Il lavoro è sensibilmente calato, tuttavia le conseguenze nell’immediato potrebbero anche essere limitate, sono forse più preoccupato da quelle future, ad oggi ancora difficili da decifrare.
Spero in un lieto fine, con un rapido ritorno alla normalità; la paura di grandi stravolgimenti rimane, spero quindi che il Governo sia vicino anche alla nostra categoria professionale.

 

Federico Meli, 34 anni, lavora per la Metec srl di Pisa, azienda di 5 persone che opera su impianti civili e industriali, antintrusione, rilevazione incendi, tvcc e automazioni

Come tutti gli anni i primi mesi presentano già di loro alcune problematiche e rallentamenti rispetto al resto dell’anno, quanto meno nella nostra zona; abbiamo alcuni grossi cantieri che sono in lenta partenza, ma ora abbiamo deciso di non rischiare la nostra incolumità e sospeso tutti i dipendenti fino al 4 aprile in via cautelativa. Stiamo eseguendo solo piccoli interventi urgenti e qualche ora di attività per grandi cantieri per la posa cavidotti di collegamento terra sulle armature dei basamenti, in modo da non creare intralcio alle attività edili. I pochi privati ci hanno rimandato appuntamenti.

Oggi siamo costretti a vedere tutto con realismo, e solo con realismo si può arrivare a dire che un fermo produttivo di queste dimensioni sicuramente creerà degli strascichi notevoli, ma, se limitato alle tempistiche per ora indicate, sarà comunque affrontabile con adeguato sostegno. Dal canto nostro, ci stiamo organizzando per non perdere determinate urgenze dei clienti a discapito della concorrenza, inoltre, per riprogrammare il lavoro abbiamo bloccato il piano ferie, con l’intento uscire bene e nei tempi previsti dall’emergenza, per poi “correre il doppio”. Sono infatti convinto che non siano necessarie azioni straordinarie: tutti stanno vivendo quello questo momento di difficoltà,
di conseguenza, pensare di intervenire in maniera alternativa al solito può essere addirittura controproducente.

 

 

Sergio Parmeggiani della Rs Impianti Elettrici e Tecnologici snc, azienda operante nel territorio milanese composta da due soci di 45 e 35 anni

Ad oggi (venerdì 13 marzo) stiamo lavorando normalmente, certo con la paura del contagio ma fino a quando non chiuderanno tutto, le scadenze di consegna vanno rispettate e quindi si lavora come sempre.
È normale che, in questo momento, non possiamo fare a meno di pensare alle gravi conseguenze qualora uno di noi dovesse subire il contagio. Confido tuttavia che questa situazione, passata l’ovvia crisi sociale, possa riportare il nostro settore a uno stato di normalità dal punto di vista economico e di opportunità di lavoro, soprattutto se il Governo manterrà le promesse in termini di aiuti ai professionisti.

 

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