Attualità

La Fondazione Hruby a tutela dei beni ecclesiastici

Grazie alla Fondazione Enzo Hruby oggi le più avanzate tecnologie di sicurezza e di videosorveglianza proteggono la chiesa fiorentina dei Santi Apostoli e Biagio 

Circa il 70% del patrimonio culturale italiano è costituito da beni ecclesiastici e anno dopo anno le chiese continuano a collocarsi al primo posto nella classifica dei luoghi di furto dei beni culturali. Proprio per questo la loro tutela è stata da sempre oggetto di attenzione e campo di azione speciale per la Fondazione Enzo Hruby.

 

Il più recente intervento riguarda la chiesa dei Santi Apostoli e Biagio della città di Firenze, tanto antica da essere soprannominata “Vecchio Duomo”, nonostante non sia mai stata la cattedrale della città. Una targa sulla facciata ne farebbe risalire la fondazione addirittura all'anno 800, alla presenza di Carlo Magno e del Paladino Orlando, anche se i dati certi della sua esistenza risalgono all’anno 1075.

 

La chiesa dei Santi Apostoli e Biagio custodisce le pietre del Santo Sepolcro che si utilizzano per l’accensione del cero nella veglia pasquale del Duomo e poi per il rito dello scoppio del carro nel giorno di Pasqua, insieme ad altre importanti opere d’arte.

Grazie al progetto sostenuto dalla Fondazione Enzo Hruby e alla società Atlas di Emilio Guidobono Cavalchini di Buccinasco, che ha realizzato i lavori, la chiesa oggi è protetta dalle più avanzate tecnologie di sicurezza e di videosorveglianza

L’intervento è stato realizzato mediante l’installazione di un sistema di sicurezza per la protezione della chiesa e della sacrestia costituito da rivelatori volumetrici a doppia tecnologia, cablati e senza fili, che rilevano ogni eventuale intrusione nei locali protetti. Il sistema è centralizzato collegato a un istituto di vigilanza e gestibile in loco tramite moderne tastiere LCD.

Alla protezione antintrusione si aggiunge il controllo offerto dal sistema di videosorveglianza che permette di sorvegliare l’interno e l’esterno dell’edificio tramite telecamere di ultima generazione Day&Night antivandalo, che offrono piena visibilità anche di notte passando dalla modalità a colori a quella in bianco e nero e che, utilizzando il protocollo IP, consentono la trasmissione delle immagini su rete digitale. Le apparecchiature di sicurezza e di videosorveglianza sono state installate nel massimo rispetto dell’estetica degli ambienti, dei manufatti presenti e dei vincoli imposti dalla Soprintendenza.

 

“In Italia – ha sottolineato Carlo Hruby, Vice Presidente della Fondazione Enzo Hruby – vi sono più di 7.800 chiese di interesse turistico, 95 mila chiese parrocchiali, oltre 1.500 monasteri, 3 mila seminari, Sacri Monti, palazzi, 27 mila archivi e 605 musei ecclesiastici: al loro interno innumerevoli arredi sacri, quadri, sculture, opere di culto. Si può ben immaginare come sia complesso proteggere adeguatamente un patrimonio di tale entità: non è tanto un problema di risorse, quanto di scarsa sensibilità verso il tema della prevenzione e poca conoscenza delle attuali tecnologie, che pure oggi esistono, sono facilmente accessibili e garantiscono un’elevata affidabilità. Ci auguriamo che questo progetto possa contribuire a diffondere la cultura della sicurezza nell’ambito dei beni ecclesiastici e a imporsi come modello di riferimento da applicare a contesti analoghi”