
Enea promuove Lumière, il progetto che ha l’obiettivo di avviare una riorganizzazione del processo gestionale del servizio di pubblica illuminazione, al fine di renderlo efficiente in termini di consumi, funzionalità e infrastruttura
L’innovazione tecnologica a cui stiamo assistendo ha fornito e continuerà a fornire alla Luce gli strumenti necessari per adempiere ai ruoli di garante della sicurezza delle aree urbane, valorizzatrice del patrimonio pubblico e promotrice di sviluppo e nuovi servizi smart.
La tecnologia Led è protagonista di questa rivoluzione senza precedenti e offre enormi potenzialità: Led, infatti, non significa solo risparmio energetico in quanto, grazie all’integrazione fra prodotti di illuminazione e digitalizzazione, la luce diventa un elemento strategico per la diffusione dell’IoT, in grado di migliorare il benessere psicofisico e la qualità della vita delle persone, salvaguardando l’ambiente che ci circonda.
Nella smart city, dunque, l’illuminazione pubblica avrà un ruolo fondamentale.
In quest’ottica l’Enea ha avviato, nel 2010, il Progetto Lumière, che promuove lo sviluppo di tecnologie di sistema per l’aumento dell’efficienza nel settore dell’illuminazione pubblica, valorizzandone ruolo e infrastruttura, nel rispetto del contesto territoriale e delle esigenze dei cittadini e dell’ambiente.
Lumière è anche un network per creare un punto di confluenza e di integrazione fra l’attività di ricerca a quella di trasferimento tecnologico, tra le competenze tecnico/scientifiche, legate alle tecnologie esistenti nel settore e le problematiche legate alle esigenze delle realtà applicative.
Oggi il progetto è diventato un modello gestionale e un insieme di strumenti, quali il Public Energy Living Lab, una piattaforma informatica che, attraverso la realizzazione di un censimento degli impianti, avvia un processo di recupero, raccolta, organizzazione, gestione, elaborazione e valutazione dei dati tecnici e consumi degli impianti di pubblica illuminazione. La sua struttura risponde ad una logica di digitalizzazione delle infrastrutture pubbliche energivore, che mira a trasformarle in reti intelligenti attraverso la digitalizzazione delle informazioni, il monitoraggio continuo e l’elaborazione in tempo reale degli input relativi ai consumi e prestazioni.
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