
Nel corso del Seminario “Mission Innovation - Challenge 1: Smart Grids”, organizzato da Rse, sono stati presentati i programmi dell’iniziativa internazionale Mission Innovation, che vede l'ente italiano di "Ricerca sul Sistema Energetico" fra i protagonisti
Lo scopo di Mission Innovation, il programma di raddoppio per i prossimi 5 anni degli investimenti in ricerca e sviluppo su tecnologie pulite e sostenibili, varato alla COP21, è ben definito: orientare e, soprattutto, accelerare la ricerca e l’innovazione tecnologica verso la realizzazione di un sistema energetico green, concretamente proiettato verso obiettivi di sostenibilità, efficienza e sicurezza.
E per l’Italia un salto dai 222 milioni di euro spesi nel 2013 a 444 milioni nel 2021. In questo contesto la Challenge 1 assegna un ruolo centrale alle smart grid e all’innovazione delle tecnologie connesse.
Impegni, programma e traguardi della Challenge 1 di Mission Innovation sono stati presentati e dibattuti il 28 settembre a Roma nella sede del Gse, in occasione di un incontro organizzato da Rse – Ricerca sul Sistema Energetico.
“Lo scopo dell’incontro di oggi è presentare l’intensa attività internazionale che Rse ha condotto nel corso del primo semestre di quest’anno proprio sullo sviluppo dei temi legati a Mission Innovation e in particolare alla Challenge 1, quella sulle smart grid – ha spiegato Stefano Besseghini presidente e amministratore delegato di Rse – Inoltre vogliamo un confronto costruttivo con gli operatori dell’intera filiera sui temi delle smart grid, dell’innovazione e dell’integrazione delle rinnovabili nel sistema”.
L’Italia, rappresentata dal Ministero dello Sviluppo Economico, è presente in tutte le 7 challenge; in particolare Rse svolge un ruolo di coordinamento nella Challenge 1, insieme a Cina e a India, a riconoscimento delle competenze, scientifiche e tecnologiche, di grande qualità dell’intera filiera italiana.
Il percorso di Mission Innovation, avviato ufficialmente a Pechino in giugno, ha già portato all’adozione di un documento comune, che ha individuato 10 task di attività di ricerca che verranno sviluppate proprio da Italia, Cina e India e dagli altri 17 Paesi partecipanti.
La collaborazione internazionale è infatti intesa come motore di sviluppo e innovazione, utile ad accelerare l’applicazione delle diverse tecnologie.
“Lo sforzo di Mission Innovation si lega alla COP21, quindi all’obiettivo della riduzione delle emissioni e alla lotta al cambiamento climatico – ha concluso Sebastiano Del Monte, del Mise – Queste tecnologie serviranno a migliorare l’ambiente e di conseguenza a migliorare la qualità della vita delle persone”.
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