Attualità

La resa cromatica nei luoghi di lavoro

L'importanza della Resa Cromatica (CRI) per l'illuminazione degli ambienti di lavoro non è solo un plus per migliorare il comfort degli utenti ma rappresenta un preciso obbligo normativo.

In illuminotecnica si definisce “Resa Cromatica” la capacità di una sorgente luminosa di farci apparire i colori nello stesso modo che farebbe la luce solare.

La luce diurna è considerata pari a 100 come valore di indice di resa cromatica (IRC o, dall’inglese, CRI “Color Rendering Index”).

Se prendi una lampada che ha un CRI superiore a 90 senz’altro avrai una resa dei colori che sarà ottima.

Con il valore di CRI:

  • tra 80 e 90, avrai una resa dei colori molto buona
  • tra 70 e 80, avrai una resa dei colori che può essere definita ancora buona
  • inferiore a 70, avrai una resa dei colori che andrà da moderata fino a pessima per i valori più bassi

Con questo trucchetto qualche commerciante tenta di propinarci merce non proprio fresca ma che, grazie alla luce che ne falsa il reale colore, sembra appetitosa.

Eppure la norma UNI EN 12464-1 stabilisce il rispetto di determinati indici di resa cromatica nei luoghi di lavoro…

C’è inoltre una stretta correlazione tra la quantità di luce emessa in una certa lunghezza d’onda dello spettro (in un certo colore) e la temperatura di colore.

Sorgenti luminose che hanno un’emissione molto intensa nell’arancio e rosso, saranno probabilmente lampade a luce calda. Viceversa, le sorgenti luminose che un’emissione molto intensa nel blu e viola, saranno a luce fredda.

Bene, stiamo parlando della temperatura di colore:

  • Quanto più la temperatura di colore è bassa (es. 2.700 K), tanto più la luce è calda
  • Quanto più la temperatura di colore è elevata (es. 6.000 K), tanto più la tonalità della luce è fredda

Ma c’è una correlazione tra la temperatura di colore e il livello di illuminamento.

Certamente. E ci sono delle tabelle che lo rappresentano aiutandoci a scegliere l’apparecchio di illuminazione con i parametri adeguati per il compito visivo richiesto.

Ma siamo sicuri che sia sufficiente fare riferimento a questa tabella?

Oppure c’è dell’altro per giudicare se una sorgente luminosa è scadente o se invece è prestante?

A causa del consumo dei fosfori presenti nei LED, la tolleranza del colore di questa tecnologia, può cambiare nel tempo. I produttori più seri indicano a catalogo quale variazione di colore possono avere le loro sorgenti luminose e lo fanno mediante un parametro che i pochi conoscono.

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