
Non solo geotermia, fotovoltaico e smart grid, ma un’alimentazione green che proviene anche dall’attività fisica degli studenti: accade nel Campus universitario di Savona, dove è appena stato inaugurato un nuovo Smart Energy Building, unico in Italia
Si è tenuta il 4 dicembre 2017 l’inaugurazione del nuovo Smart Energy Building del campus universitario di Savona. Stiamo parlando di una palazzina completamente autosufficiente dal punto di vista energetico, riscaldata dal calore del sottosuolo e alimentata non solo dai “classici” pannelli fotovoltaici ma anche dall’attività fisica degli occupanti.
La nuova palazzina, ottimo esempio di interazione tra Smart Buildings e Smart Microgrids, rappresenta un esperimento riuscito che combina inventiva e alta tecnologia, ed è completamente alimentato con fonti rinnovabili.
Per cominciare l’impianto di riscaldamento è realizzato con una “pompa di calore geotermica”: 8 sonde scendono a più di 100 metri di profondità, per una lunghezza complessiva di 1 km, scambiando calore col terreno, per un totale di 45 kW. Un impianto fotovoltaico sul tetto, invece, garantisce l’energia elettrica anche in caso di brutto tempo, grazie alla connessione alla “Smart Grid” dell’università, che garantisce l’alimentazione necessaria senza alcun allaccio alla rete tradizionale.
Un altro sistema di alimentazione proviene addirittura dall’attività fisica degli studenti: all’interno dell’edificio, infatti, è stato allestito un laboratorio di scienze motorie, U-GYM, completamente automatizzato e digitale, i cui macchinari sono in grado di produrre elettricità convogliandola nella “smart grid”. In questo modo ogni attività degli studenti in palestra, ogni corsa sul tapis-roulant o esercizio con l’ellittica si tradurrà in una iniezione di energia nella rete elettrica del Campus.
Non mancano altri accorgimenti per ridurre i consumi: materiali innovativi per l’isolamento termico e acustico, facciate ventilate, impianto di illuminazione a led ad alta efficienza con sensori di luminosità e di presenza, un sistema di recupero dell’acqua piovana e soprattutto un innovativo sistema di gestione energetica ed automazione. La palazzina, infatti, è dotata di una propria “intelligenza” che dialoga costantemente con quella della rete elettrica del Campus, riuscendo a deviare in tempo reale l’energia prodotta nelle aree in cui è richiesta, riducendo invece i consumi o tagliando il riscaldamento dove non è necessario.
Il nuovo edificio, dunque, è uno ZEB – ‘Zero Emission Building’ – e non emette CO2 nell’atmosfera; quanto realizzato a Savona è replicabile in qualsiasi parte del mondo, ed è un esempio concreto di quello che potrebbe essere il futuro.
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